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venerdì 11 ottobre 2013

La strega e il capitano

La storia inizia con una descrizione del Settala, un uomo di buone maniere e ottimo nel suo lavoro scientifico apprezzato per la sua disponibilità nei lavori, ma partecipante dell'inquisizione di una strega perchè il suo padrone aveva dolori di stomaco. Luigi Melzi questo uomo non nominato da Manzoni era un importantissimo vicario ma soffriva di misterioso mal di stomaco da qualche tempo, si pensò infatti che fosse colpa del demonio, e questa colpa venne data a una certa Caterina de Medici. Il capitano Vassallo che si reca a casa Melzi nota questa giovane e inizia le sue indagini e le sue preoccupazioni. Ma Melzi risponde che essendo uomo di buona fede e lei brutta non possa esser successo nulla. Così intanto viene chiamato Gerolamo Melzi e Ludovico Melzi figli di Luigi, e informati dell'accaduto Vacallo e Melzi chiamano Cavagnolo un medico, ma questo arriva in ritardo. Intanto delle ottime monache (sorelle di Melzi ) controllano la casa del fratello e trovano nodi di refe con capelli di donna e carboni. Ma sotto la storia complessa si scopre che c'erano due Caterina, una bella e una brutta. Quella brutta arrivata in casa Melzi dopo quella bella si era innamorata dell'uomo, ma lui essendo invaghito dell'altra Caterina non considerava la brutta Caterinetta, così che lei gli abbia fatto un incantesimo e lui per liberarsene va in Spagna. La donna viene mandata in una casa in cui si rinchiudono le pentite e viene analizzata la casa del Melzi, trovando ancora nodi e corde ( tre nodi di cui uno non stretto completamente per paura che egli morisse) Intanto Caterinetta e la madre sono sparite dalla circolazione, ma ora che c'è il dubbio della stregoneria Cavagnolo e Vacallo vogliono trovarle per far spettacolo durante i roghi. Melzi allora denuncia Caterinetta per stregoneria e questa era stata già dichiarata precedentemente da Cavagnolo e Vacallo con inufficiali interrogatori e controlli. Caterina venne obbligata a confessare cose che neanche aveva fatto, confessò che il diavolo le aveva insegnato a groppire i fili e piume e metterle dietro al cuscino di Melzi per farlo innamorare di lui, pronunciando ave Maria e padre nostro senza pronunciare nomi sacri. Racconta di una finta notte con il Melzi, finta perchè si scopre poi che l'uomo era il diavolo travestito da senatore.Venne interrogata poi sulle stesse cose da vicari, lei confemò che poteva slacciare i nodi e così con gran facilità lo fece. Venne poi obbligata a rinunciare al diavolo e annullare il malefizio. Si venne poi a scoprire che aveva malefiziato altre donne, e aveva aiutato un cavaliere a malefiziare la contessa Langosco. Un altro uomo il Selvatico chiese permesso di poter inquisire la donna, questa disse tutta la verità e dovette snodare i suoi groppi. Tutti i dottori si riunirono in consiglio, per chiedere se il maleficio avrebbe portato alla morte del senatore, una volta capito ciò decisero che doveva morire in fretta altrimenti l'uomo sarebbe morto. Qui selvatico fa una descrizione di Caterina, come una donna carnosa, sensuale e malaticcia, odiata dalle altre donne perchè prosperosa. Lei non voleva sposare Melzi per paura che lui le mettesse le corna, ma alla fine lui ripete che non voleva aver rapporti con lei perchè brutta, anche se nessuno oltre lui ha mai detto parole del genere. Ma Melzi probabilmente aveva solo temporeggiato con Vacallo, perchè a lui Caterinetta piaceva molto, e giaceva spesso con lei, ma per non farlo sapere e per non far sapere delle sue “ incapacità” da sessantenne il figlio Ludovico lo ha convinto che la donna lo avesse stregato. Infatti morì 12 anni dopo per coliche. Il 30 dicembre inizia la vera inquisizione della strega, con domande sempre uguali a quelle precedenti, le chiesero della sua vita. Lei raccontò che era di origine di Pavia, che era stata serva di molti uomini con uno dei quali aveva avuto famiglia, due figlie e alla terza lui la ha ripudiata per tradimento. Caterina ad ogni racconto aggiunge dettagli, e storie spaventose sentite da bambina per far impressionare i commissari. Chiedono dettagli su Langosco e racconta che lei ha imparato tutto da un certo Francesco che le ha fatto fare il patto con il diavolo con filo, ago e suo sangue. Intanto l'autore si inserisce nella storia raccontando un po' di costume del 1616, dove le persone soprattutto del clero creavano idee del bene e del male, e per trovare soluzioni ai mali popolari si credeva nel demonio e nelle streghe. Intanto Caterina viene torturata, secondo le normali procedure, non per estorcere la verità, ma per far si che lei dicesse tutto ciò che loro volevano. Le chiesero del barilotto ( dove veniva svolto il sabba) e lei alla fine disse che ci era andata con madre e amiche. Non fece mai nomi di persone con cui aveva fatto malefizi, ma disse che molti bambini aveva malefiziato, così queste famiglie vennero chiamate per chiedere conferma. Venne poi aperto un consiglio, nel quale le persone potevano difenderla ma nessuno lo fece. Venne confermata dal cardinale la sua colpa e strangolata ed arsa al rogo.  

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