9 capitolo
Ogni tanto la signora andava a prendere nell' armadio il
porta sigari pensando al visconte, si immedesimò nella vita di corte, comprò
una pianta di Parigi ,si abbonò a un giornale femminile, conobbe le nuove mode
e portava il libro persino a tavola senza ascoltare Charles. Parigi la adorava
c’erano gli ambasciatori le duchesse, la società alta era una vita migliore, e
credeva che la vita dei poveri borghesi fosse un eccezione del mondo, lei
voleva le passioni e la felicità. C’era un ragazzo in scuderia, che curava la
cavalla prima che Charles arrivasse. Per sostituire Nataise, Emma chiamò una serva di 14 anni che fece da
serva solo a lei. Emma voleva viaggiare, Charles non si lamentava, tornava dal
lavoro e trovata sempre tutto pronto, prendeva le raffinatezze della moglie
come una sorta di seduzione, si era addirittura abbandonato a un giornale per
medici. Charles però la irritava sempre di più, lei lo viziava.. ma solo per se
stessa per egoismo. Tutte le mattine si svegliava sperando che fosse il giorno
buono per avere una nuova vita, da luglio contò i giorni sperando che le
arrivasse un invito al ballo, ma non arrivò, abbandonò la musica e il cucito .
L’inverno fu freddo, scendeva in giardino e vedeva il curato senza una gamba.
Rientrava in casa e accendeva il camino, qualche volta appariva un uomo che
suonava un valzer con una cassettina, gli dava una moneta chiudeva il tutto e
se ne andava. Ormai tutto era amaro, non aveva più cura della casa, anche la
madre di Charles andò da lei ma era capricciosa, non voleva ascoltarla. Voleva piangere, si lamentava di Tostes
allora Charles cercò una nuova casa dove ci fosse anche li un lavoro da medico.
Lei un giorno si punse un dito con il suo mazzo di fiori di sposa e lo gettò
nel fuoco. A marzo quando partirono la signora Bovary era incinta.
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