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domenica 14 aprile 2013

Madame BovaryCapitolo 3 parte seconda


Capitolo 3 parte seconda
Quando Emma si svegliò vide dalla piazza il sostituto del notaio, ella in vestaglia lo salutò e tornò in camera, Leon attese tutto il giorno le sei per poterla vedere all'albergo ma non arrivò, il giorno precedente a pranzo era stato benissimo, ma lui era timido, per pudore era distinto, non si curava della politica, dipingeva, leggeva musica e letteratura, Homais lo stimava per la sua istruzione e la signora Homais per la sua educazione. Accompagnava i piccoli Homais ai giardini. A volte badava loro Justin un ragazzo di farmacia. Il farmacista dava sempre informazioni a Charles ma c'era sotto un piano, egli aveva violato una legge, dove senza diploma aveva esercitato la professione di medico, un magistrato lo aveva ricevuto in toga, aveva paura di rimanere in cella, così bevve del rum, per tranquillizzarsi, ma piano piano quel ricordo svaniva e lui continuava a curare malati di nascosto, quindi sperava che diventando amico di Bovary poteva chiudergli la bocca. Charles era triste, non c'erano clienti, andò in casa per sistemarla, ma non era preoccupato per il denaro speso per sistemare la casa. Avevano perso molti oggetti durante il viaggio. La gravidanza di sua moglie lo rendeva felice, pensare a quel marmocchio che sarebbe nato da li a poco, coccolare la moglie e farla ridere, anche lei era entusiasta per ciò. Sperava di poter comprare un corredino, ma così non fu. Inominciò a pensare al nome per il bambino, sperava fosse un maschio perchè era più libero rispetto a una donna. Emma partorì domenica mattina, ed era un bambina, Emma svenne, durante la convalescenza pensò al nome, charles voleva darle quello della madre, ma rifiutò, alla fine si ricordò di una donna al ballo del marchese che chiamò una ragazza Berthe, e si chiamò cosi.Homais era un uomo romantico, con convinzioni filosofiche. Homais fece da padrino e regalò alla bambina tutti i prodotti, per la cerimonia era organizzato un pranzo, arrivò il curato, Charles battezzò la bambina con lo champagne il curato voleva andarsene per questo ma lo convinsero a rimanere, il signor Bovary padre rimase per un mese nel paesello, con un berretto militare ed era solito ad andare a bere grappa, Emma era contenta che era li, essendo un uomo aperto che viaggiava molto. La madre Bovary era felice per il figlio. Un giorno Emma voleva vedere la sua bambina, così si incamminò per andare dalla balia, era mezzogiorno ed era esausta, incontrò per strada Leon, ed assieme andarono dalla balia. C'erano fiori sbocciati, maiali che si intravedevano dalle siepi, un vecchio noce, cespi di lavanda, rivoli d'acqua e stracci. Arrivarono e la balia li venne in contro, aveva un bambino in braccio e dietro un altro che la tirava, la bambina era in casa, una casa povera, ed ella dormiva in una cesta di vimini, la prese e cominciò a canticchiare dolcemente, si vegognava e la posò a nella cesta , le aveva vomitato sul collarino. Uscendo la balia le chiese inizialmete del caffe e successivamente stressando Emma della buona acquavite. Emma se ne andò, inizialmente veloce, poi rallentò Leon aveva i capelli castani lunghi fino alle spalle ben ordinati, lei si appoggiava alla sua spalla, il fiume che stavano affiancando scorreva lento. La signora con il suo ombrellino sgretolava i muri. Tentavano di parlarsi ma uscivano solo frasi stupide, ed era nato un nuovo sentimento, in alcuni punti la strada era dismessa e la signora tentata di trovare punti saldi. Lei arrivata a casa corse dentro e lui andò a casa, egli si compativz di quella vita, vivere con Homais e un sigore che era così preso dagli affari che non capiva niente delle raffinatezze spirituali, poi vi era la moglie del farmacista la migliore della Normandia pur avendo 30 anni e dormissero separati era una buona moglie. Poi Binet, qualche commerciante e il sindaco con la sua famiglia, era tutto troppo uguale. Andò a trovare Emma con il farmacista, anche se Charles non era d'accordo a farlo entrare.  

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